NEMORE BREGOLI

NEMORE BREGOLI

Nemore in Australia, 1952-1956

Nemore Bregoli
Nemore Bregoli nasce ad Alberone di Cento il 25 luglio 1921; i suoi genitori sono Guglielmo Bregoli e Benilde Abelli.

Risiedeva con i suoi genitori, i fratelli e la sorella Teresina in via Guidetti ad Alberone di Cento.

Faceva il birocciaio insieme ai fratelli Gino e Leardo ed al padre.

Subito dopo la guerra, reduce dalla prigionia in un campo di concentramento in Germania, riprese a fare il birocciaio trasportando sabbia, ghiaia, paglia e fieno; nei momenti di carenza di lavoro si occupava come bracciante.

Avendo l’intenzione di sposarsi e quindi di guadagnare qualche lira per le esigenze della sua futura famiglia Nemore fece domanda per andare a lavorare all’estero; la domanda venne accolta e nell’ottobre del 1952 salpò dal porto di Venezia, sulla nave San Giorgio, con un biglietto di terza classe, per l’Australia; compì il viaggio insieme ad altri tre operai del centese (dei quali non conosciamo i nomi).

Arrivato al porto di Sidney, dopo quattro settimane di navigazione, venne inserito nella manovalanza stradale cioè fra gli operai addetti a costruire strade, ponti e vie di comunicazioni importanti.

Rimase nella zona di Sidney per diversi mesi e poi la sua squadra fu mandata a Melbourne, distante alcune centinaia di chilometri, sempre a lavorare sulle strade e alla costruzione di grandi aree artigianali.

Nel primo periodo di permanenza a Sidney, gli operai stranieri erano collocati in baracche di legno dove al massimo potevano dormire in 4, mentre a Melbourne avevano degli alloggi in mattoni realizzati precedentemente da altri immigrati, con stanze autonome per due persone e la possibilità di lavarsi con l’ausilio di docce comuni.

Ritornò dall’Australia nell’autunno del 1956 e nel gennaio 1957 si sposò con Maria Luigia Balboni, dalla quale ebbe tre figlie; andò ad abitare in via Pirani ad Alberone, smise di fare il birocciaio e con il denaro guadagnato comprò un piccolo podere, nel quale intraprese il lavoro di coltivatore diretto lavorando fino alla sua morte nel 1997 .

Di Alberonesi emigrati in Australia ricordiamo anche Angelo Ghisellini conosciuto infatti con il soprannome (o scucmai) di “canguro“.

grazie a Oriano Tommasini