FAMIGLIA ALBERGHINI

FAMIGLIA ALBERGHINI

Louis e Mary Alberghini, Burligton, 1944

Luigi Alberghini e Maria Govoni

Nonostante vivessero a meno di quattro chilometri l’uno dall’altra nel Comune di Cento, Luigi Alberghini e Maria Govoni si incontrarono e sposarono solo una volta arrivati in America.

Maria Govoni è nata e cresciuta in Via Buttieri a Renazzo. Viveva con i suoi genitori – Carlo Govoni e Laura Ardizzoni – nella casa della famiglia di Carlo con suo padre Luigi Govoni, sua madre Carolina Casari, due sorelle, due fratelli, e il fratellastro.

Maria ha vissuto la sua infanzia in Italia, fino a quando aveva circa sei anni. In questi anni erano nati un altro fratello e un’altra sorella, suo padre si era trasferito in America per lavoro, e lei era venuta a conoscenza di Luigi Alberghini vedendolo in diverse occasioni.

I nonni di Luigi – Domenico Ranieri e Imelde Tassinari – vivevano in Via Renazzo poco lontano da dove viveva Maria. Casa loro ospitava anche il negozio di Domenico – un alimentari e un’osteria dove le persone potevano fare la spesa e anche mangiare qualcosa.

Maria avrà visto Luigi nel negozio del Nonno.

Nel frattempo Carlo, il padre di Maria, stava lavorando nella fabbrica di corda a Plymouth, Massachusetts. Dopo aver risparmiato abbastanza soldi è tornato a Renazzo, ha preso la famiglia e li ha portati in America con sé. Una volta arrivati negli Stati Uniti Carlo si è stabilito con la famiglia a Plymouth e ha continuato a lavorare come operaio nella fabbrica di cordame.

Luigi Alberghini è nato e cresciuto in Via Valentino Govoni e la strada perpendicolare Via Maestrola, a Dodici Morelli dove la sua famiglia possedeva cinque palazzi, uno dei quali includeva un alimentari e il Caffè Alberghini, una tradizione ereditata da suo nonno Domenico.

Ha viaggiato due volte verso gli Stati Uniti. La prima nell’Aprile del 1908, aveva 18 anni e viaggiava verso questo nuovo mondo con un passaporto temporaneo, concessogli solo dopo aver firmato un Atto di Sottomissione. Firmando questo documento si impegnò a tornare in Italia per servire i tre anni di leva obbligatoria. Dopo aver vissuto in Massachusetts a Rochester, e a New York, è tornato in Italia, e nel periodo prima della Prima Guerra Mondiale, ha servito l’esercito italiano nel 77° reggimento fanteria.

Caffè Alberghini, circa 1920

Luigi è immigrato definitivamente in America – nello stato del Massachusetts – nel Giugno del 1913, lasciando dietro di sé i suoi genitori – Ruffillo Alberghini e Maria Rosa (Rosina) Ranieri, e i suoi fratelli: oltre ad una sorella morta molto piccola e un fratello morto quando aveva dieci anni per un incidente a scuola, cinque fratelli e sorelle in vita, uno sarebbe morto poco dopo la sua partenza, e una sorella nata e morta poco dopo senza che lui abbia mai potuto conoscerla. Dopo aver vissuto in Massachusetts per diversi anni si è arruolato nell’esercito degli Stati Uniti e l’ha servito per due anni durante la Prima Guerra Mondiale quindi ha servito l’esercito in due paesi – nella sua patria e nel suo paese adottivo.

Quando Luigi incontrò la sua amata Maria Govoni era straordinariamente bello con la sua uniforme dell’esercito americano. Lei era riservata e riflessiva; pur essendo già corteggiata da un altro uomo si innamorò di Luigi.

Conosciuti ora con i loro nomi americanizzati di Louis e Mary si sono incontrati grazie alle frequenti visite di Mary a sua zia, Erminia Ardizzoni e al marito Domenico Tassinari, che vivevano nella casa di proprietà della cugina di Luigi, Amelia Dall’Olio e suo marito Giuseppe Cevolani, a Somerville, Massachusetts, dove viveva anche Luigi. Si sposarono poco prima che lui fosse congedato dall’Esercito e vissero per un breve periodo con i Cevolani. In seguito si trasferirono diverse volte sempre all’interno di Somerville dove nacquero tutti e quattro i loro figli – Alma Maria Rosa, Edvige Laura, Louis Ruffillo, e Maria Irma, prima di trasferirsi definitivamente a Burlington, Massachusetts.

Le casa che hanno comprato a Burlington era una casa coloniale stile olandese con sette camere e bagno all’interno. Era il 1931, l’apice della grande depressione. Mary e Louis erano laboriosi e frugali abbastanza per sopravvivere. Quando Wall Street crollò Louis era socio di un negozio alimentari che vendeva specialità italiane, C. Torrielli & Company a Boston, e successivamente ha gestito diversi negozi di alimentari italiani Gloria. Lavorava molte ore in negozio poi tornava a casa e lavorava nel pollaio e nel giardino. Il lavoro in più forniva verdure, polli, e uova più di quanto ne avesse bisogno la sua famiglia e Louis li vendeva nei suoi negozi – e tutto ciò a suo completo guadagno. Poiché durante la settimana non era presente alle cene, i venerdì sera erano sacri momenti per le cene in famiglia quando potevano mangiare insieme. I pranzi della domenica erano riservati alle visite con tutti i membri della famiglia allargata.

Nel corso della loro vita i lavori svolti si sono concentrati su due temi centrali: il cibo e la famiglia con l’eccezione dell’esperienza comune agli immigrati del lavoro in fabbrica. Sia Mary che Louis hanno lavorato in una fabbrica di scarpe, lei ha lavorato fino a quando si sono sposati e lui durante il suo primo viaggio negli Stati Uniti. Essendo una donna sposata, essendo il centro e il cuore della famiglia nel rispetto delle tradizioni italiane, Mary era una moglie, madre, casalinga e sarta. Rispettando il ruolo della donna come centrale nella comunità, Mary faceva volontariato e condivideva il suo talento a favore di organizzazioni no-profit come l’organizzazione 4-H.

La 4-H – testa, cuore, mani e salute – aiuta i giovani a diventare leader produttivi e contributivi per le loro comunità. Poco dopo essersi trasferiti a Burlington Mary ha fondato il Circolo 4-H per le giovani donne. Insegnava loro come cucire e disegnare anche i propri modelli e come esibirsi alle fiere della 4-H. Alle fiere dell’organizzazione 4-H, dove arrivavano persone da tutta la regione, alle giovani donne era assegnato un capo di abbigliamento da realizzare in competizione tra loro. Il lavoro di volontariato di Mary per la 4-H includeva campi estivi a Amherest, MA. a più di 160 chilometri di distanza da casa, ciò prima che le autostrade diventassero strade di facile percorrenza. La sua collaborazione con l’organizzazione durò più di dodici anni.

Mary Govoni Alberghini con la nipote Laura Alberghini, circa 1950

Le abilità di sarta di Mary hanno aiutato la famiglia durante gli anni della grande depressione. Faceva i vestiti per le figlie dai suoi vestiti vecchi e fece persino un cappotto per la sua figlia più giovane, Irma, da un suo vecchio cappotto che aveva anche un piccolo collo di pelliccia, perfino da lì riuscì a tirare fuori qualcosa. Ricavava l’abbigliamento intimo dalle vecchie lenzuola. Si assicurava che ognuno dei suoi figli avesse almeno due cambi di vestito, da indossare a giorni alterni.

Grazie al suo lavoro di sarta, in grado di creare vestiti eleganti e alla moda dal design unico e tagliando i cartamodelli dalle vecchie lenzuola o da pezzi di scarto della carta, le ha fornito un lavoro come insegnante di economia domestica, che iniziò dopo la Seconda Guerra Mondiale una volta che i suoi figli divennero grandi. Iniziò anche a insegnare educazione agli adulti ma mentre era esperta nelle sue materie – cucito e sartoria – non era invece una maestra certificata. La sua educazione arrivava solo fino al settimo grado quindi la città la mandò ad un college statale e qui frequentò un corso intensivo sul processo cognitivo degli adulti. Tenne corsi serali per adulti per tre o quattro anni. Periodicamente faceva supplenze durante il giorno nelle scuole medie. Mary era paziente, compassionevole, mondana ma gentile ed educata con una determinazione silenziosa.

Luigi ha continuato le orme della sua famiglia per il commercio alimentare. Fece il cameriere sia durante il suo primo viaggio in America che di nuovo quando tornò la seconda volta. Dopo il congedo dall’esercito ha approfittato delle opportunità di lavoro per i veterani. Il percorso che scelse fu quello di diventare prima agente assicurativo, un lavoro a cui farà ritorno anche più tardi nella sua vita, adatto ad uno stile di vita della classe media. Il centro del suo lavoro, ad ogni modo, era il cibo. Possedeva diversi negozi alimentari in collaborazione con dei paesani – la compagnia “Somerville Grocery Store” a Somerville e la “C. Torrielli & Company” a Boston; gestiva negozi alimentari – la catena alimentare Gloria, Inc. e la catena Stella a Boston, Chelsea e altre città, inoltre aveva anche diversi ristoranti.

Il Café Venezia a Somerville era uno di questi ristoranti. Luigi fu uno dei primi proprietari negli ultimi anni del 1930 verso la fine della depressione. Divenne ben presto un posto popolare per gli Italo Americani e allo stesso tempo per persone di tutte le nazionalità. L’orgoglio dell’arredamento interno era una rappresentazione a tutta parete della città italiana di Venezia con i suoi bellissimi canali. C’erano due sale da pranzo separate: una stanza solo per gli uomini solitamente piena di chiassosi forti bevitori; e una stanza per le coppie, le donne, i bambini, e le famiglie – solitamente piccole famiglie poiché le grandi famiglie non potevano affrontare la spesa di andare fuori a mangiare. Ogni sala da pranzo aveva il suo accesso dal marciapiede e le persone potevano muoversi da una sala all’altra attraverso una grande apertura sul retro del ristorante oltre il muro divisorio.

Il menù del ristorante e la sua reputazione erano incentrati sul cibo italiano fatto in casa ma ad ogni modo offriva anche piatti americani. I cuochi erano sempre italiani e includevano la moglie di Louis, Mary, che preparava il cibo a casa e occasionalmente nella cucina del ristorante. Louis ha venduto il ristorante all’inizio della sua attività ma il Café Venezia rimase aperto fino agli anni ’80 e sebbene la proprietà cambiò nel corso degli anni, è rimasto famoso come centro per la socializzazione e il delizioso cibo italiano. Louis era un duro lavoratore, tenuto in grande considerazione dagli altri, aveva la reputazione di essere onesto, lavoratore e degno di fiducia.

La vita di Louis e Mary nella loro casa a Burlington rifletteva la loro vita in Italia. Sebbene si fossero abituati allo stile di vita americano prima di incontrarsi e sposarsi, hanno tenuto nel loro cuore la loro casa e patria italiana. Tra di loro parlavano la lingua nativa, l’italiano, e anche con i paesani, sebbene entrambi conoscessero bene l’inglese e lo parlavano senza nessuna inflessione italiana. Crescevano i loro polli e avevano l’orto. Tenevano una brocca di vino pronta per ogni pasto, e avevano una cantina per preparare la carne e altri cibi nel seminterrato della loro casa. Avevano un camino in mattoni per cucinare all’aria aperta e intrattenevano la famiglia e gli amici sotto una pertica di uva bianca che ospitava un lungo tavolo bianco con le panche bianche. Hanno creato il loro gruppo italiano.

La più grande eredità di Louis e Mary è la progenie dei loro quattro figli: 11 nipoti, 25 pronipoti, e 13 pro pronipoti. I loro discendenti vivono sparsi per gli Stati Uniti, dal Massachusetts al Texas e alla California. Occasionalmente qualche nipote o pronipote possono trovarsi a vivere all’estero in Inghilterra o Giappone mentre gli altri viaggiano frequentemente in Italia nella loro patria natia.

Ho scritto questa storia in quanto storico della famiglia e come prima nata dei nipoti. Crescendo, ho vissuto ogni giorno momenti a casa dei nonni, vivendo di fianco casa loro. Ora custodisco i ricordi della famiglia, cerco la nostra eredità nelle tradizioni, e studio le vite dei nostri antenati, impegnandomi a mantenere in vita il loro ricordo.

Laura M. Alberghini Ventimiglia

Le fonti:

Le interviste e comunicazioni personali con i parenti stretti
I documenti italiani
Articoli di internet
Le esperienze personali della scrittrice crescendo e vivendo di fianco casa dei suoi nonni, Luigi (Louis) and Maria (Mary) Alberghini
I documenti degli Stati Uniti